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Parabola della solitudine: "The human show"

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  La fiducia nella scienza e nel progresso - totale e totalizzante - l'Europa la conobbe per l'ultima volta nell'Ottocento, benedetta anche dalla filosofia di Comte. Non si vuole con ciò negare quanto non siano mancati slanci di euforia e di ottimismo anche successivamente, quanto sottolineare che in letteratura, a ben vedere, dopo il riflusso, la caduta delle certezze, in seguito al Decadentismo, insomma, è sempre stato più difficile inventare mondi utopici.  Il Novecento ha tenuto a battesimo, semmai, distopie che hanno segnato epoche e immaginario: Orwell, Crichton, Bradbury, Dick hanno lanciato il loro grido d'allarme ai contemporanei per arrivare a noi. I pericoli? L'alienazione e la manipolazione delle masse; l'intelligenza artificiale che sfugge al controllo degli uomini; la disumanizzazione  et similia . Le utopie - ed è facile pensare ai vari Thomas More o Campanella, tanto per evocare due fra i più autorevoli esempi in tale senso - non trovano spazio c