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Visualizzazione dei post da febbraio, 2022

Assassinio sul Nilo

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"Assassinio sul Nilo" di Kenneth Branagh riesce a essere inferiore al precedente "Assassinio sull'Orient Express (di per sé non indimenticabile) e ne estremizza tutti i difetti: il terrore di annoiare lo spettatore con il ragionamento (che porta a movimenti di macchina spesso inutili) durante gli interrogatori; l'adesione ipocrita al politicamente corretto (in nome del mercato, ovviamente, per non scontentare nessuno e avere un bacino di 'utenza' maggiore) con l'aggiunta di una coppia di donne omosessuali e il pretestuoso coinvolgimento di altre etnie con strumentali velleità antirazzistiche: niente di tutto ciò era presente nel libro della Christie ma si sa, il potere del denaro sa spingere verso ammodernamenti di facciata; soprattutto un Poirot ingombrante, nel tentativo di dare spessore tragico alla sua maschera. L'investigatore belga è monodimensionale, bidimensionale quando va bene nei libri della buona Agatha: il suo è un personaggio funzion