Io sto bene, e tu?
Mi fermi, mi prendi la mano, cominci a parlare. Io sto bene, e tu? Parli, non sempre senza sapere di che cosa, e poi mi dici che il tempo sta cambiando e non ci sono più le mezze stagioni. Parli, e mentre provo io a farlo continui, alzi il tono e mi lasci a bocca aperta. Io sto bene, e tu? Ti muovi a tuo agio mentre disquisisci di scie chimiche, di politica e di bene comune. Intorno a noi cadono i calcinacci, i topi forse invaderanno presto la città, l'analfabetismo politico dilaga, mi assale, mi assilla. Io sto bene, e tu? Mi chiedi se ho letto, da qualche parte, (su facebook?) la spassosa serie di volgarità di non so quale Carneade illustre. Intorno gente che corre, grida, s'affanna, sbraita con occhi scerpellati, smerigliati, stupefatti da cocaina o dalle malie di uno smartphone. Io sto bene, e tu? Mi viene da vomitare se ritornano nella mia mente Sky, i centri commerciali megagalattici e alienanti, le multinazionali. Il conato cresce se davanti ai