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Visualizzazione dei post da 2020

Il mio Natale in zona rossa

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  Sono solo, qui, su questa collina innevata. Ho lasciato mia moglie con i miei figli e la mia amante con il mio gatto Trippy. Prima di partire sono andato a salutare i coniugi Perotti, a Bergamo. Non li conoscevo, ma subito ci siamo trovati bene, per via dei molti interessi in comune che abbiamo scoperto di avere: ci piace dormire su un tavolo da biliardo, leggere libri di Pilates per conciliare il sonno, non insultare il prossimo. Ora ripenso a loro, Armando e Dina, così sornioni e piacevoli, mentre passeggio nel cortile innevato, di fronte alla mia casa. E ripenso anche ad Amalia, alle sue labbra vermiglie, alla bolsa sensualità che accende la sua risata gorgogliante di decadenti suggestioni. Quanti post scrivi su facebook, Amalia mia. Come mi sento inferiore a te. Tu ci sei sempre: ogni giorno, ogni ora, quasi ogni minuto. Io un paio di volte al mese. Come siamo diversi, Amalia mia. Ma quanto ci vogliamo bene, quando siamo lontani. Questa solitudine forzata, in pieno e totale connu

Ciao Mary

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Una sorta di stupore infantile, un'ombra di spaesamento talvolta sembrava attraversare il tuo sguardo. Sorridevi spesso, Mary, eri sempre cortese e gentile. Amavi l'eleganza e la bellezza; la poesia e i colori. Le collane che ti inventavi avevano quel garbo dolce che sempre ti accompagnava quando mi chiedevi come stai, quando esce il tuo nuovo libro, che cosa fanno i bambini. Ieri quando ho saputo che cosa ti è successo, credimi, ho sentito il dolore di non poterti vedere più. Così giovane, così bella, così elegante... Sappi, però, che in tanti quaggiù ti abbiamo voluto bene perché tu sapevi farti volere bene. Penso che è per i bambini e per i puri di cuore come te, per gli autentici e gli innocenti che abbia ancora senso scrivere. Ciao Mary...

Scuola: nostra Signora delle slides, proteggili tu

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Nostra signora delle slides, proteggili tu quei poveri 'docenti' che di fronte alla frenesia del vivere dei loro studenti leggono diapositive con mistico slancio. Nostra signora delle slides, proteggili tu: che non ci sia mai un pc che si impalli... che la corrente elettrica non salti. Nostra signora delle slides, amali tu quei disgraziati che fra i flutti si arrabattano per non annegare nelle terzine dantesche, fra le ottave ariostesche, negli arcaismi sallustiani, fra le antifrasi pariniane e che nella diapositiva hanno il salvagente che a riva li porterà. Nostra signora delle slides, benedicili tu quelli che dicono che utilizzano le diapositive per aiutare i ragazzi e concedi loro amabil riso e vezzeggiali. Di tanta nobiltà può colorarsi l'ipocrisia che le porte del paradiso si schiuderanno per accogliere questi burocrati affaccendati. Nostra signora delle slides, coccolali tu, liberali dai maligni pettegoli, da qualsiasi desiderio di autoironia o, peggio, autocoscenza.

"Tando sì chi..." di Piera Anna Mutzu

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Prefazione Il nuovo millennio ha dato l’avvio ad un epocale cambiamento antropologico. La rivoluzione legata ad internet e alla realtà virtuale; l’onnipresenza invasiva degli smartphone pronti a fagocitare ogni attimo della quotidianità; la globalizzazione con le sue dinamiche legate al sostentamento delle multinazionali con meccanismi produttivi spesso indifferenti alle condizioni di lavoro degli uomini e al rispetto dell’eco- sistema; gli scenari di un futuro ipertecnologico all’insegna dell’intelligenza artificiale (e forse dell’alie- nazione) stravolgono la concezione del tempo e dello spazio dell’individuo. Di fronte a tanta e tale (in- combente) dispercezione si pone la necessità di un ripensamento radicale dei parametri conoscitivi in un’ottica umanistica che preservi, attraverso la memoria e lo studio del passato, quanto di sacrale vi sia, e di mitico, in tutto ciò che il tempo consegna al perduto, sconfitto da un nuovo a cui arride un presente che appare radioso e immutabile m

Amami e uccidimi

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Amami e sorprendimi. Fallo come solo sanno fare i virologi in Pandemia da Covid-19, quando affermano tutto e il suo contrario: mascherina sì, poi no, poi di nuovo sì; guanti imprescindibili, poi inutili; il virus tornerà, forse no, ma probabilmente sì e verosimilmente no; ci si infetta con le goccioline di saliva, attraverso gli occhi, anche se poi non è così, perché invece lo è, ma potrebbe non esserlo; gli asintomatici infettano? sì, no, dipende, da che mondo e mondo tutto dipende; ci sarà una seconda ondata, ma non ci sarà perché non è sicuro, anche se si è certi che arriverà addirittura la terza, visto e considerando che la prima è un'invenzione dei media, dei poteri forti, di non si sa chi. Amami e confondimi. Come sa fare la miracolata Azzolina, Ministro misterioso ed enigmatico: tutti promossi, no al sei politico, si può bocciare, ma non si può bocciare; la scuola inizierà a settembre, ma non proprio a settembre, a settembre; plexiglas e mascherine, socratiche lezioni

La notte che si rovescia

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Sono le tre e mezzo del mattino. Affacciato al balcone di casa mia gioco a tirare monete d'oro alla luna. Lo faccio per non perdermi, perché spero passi subito questa sensazione. Mi viene in mente l'immagine di un cantante rock sdraiato sul letto che butta monete, questa volta d'argento, e sente il plof perché finiscono nella fontana, una di quelle come la Fontana di Trevi. Che strano dev'essere avere qualcosa di simile nella propria camera, specie se gente come Anita Ekberg decide di farsi il bagno. Ma questa è un'altra storia: lì Fellini metteva in scena un desiderio di innocenza, in fondo, e di libertà. Ora ho finito le monete d'oro. Sono le quattro e faccio una telefonata ad una donna con la voce arrochita. Voglio che mi rassicuri, che mi dica che quelle monete d'oro finite sulla luna, lassù, prima o poi le ritroverò. Voglio che me lo dica, anche se non ci credo. Dall'altra parte della cornetta c'è la voce di chi non dorme e forse ha be

La scuola poetica siciliana

La scuola siciliana nasce alla corte di Federico II di Svevia. Questi,  nato nel 1194 e definito stupor mundi (cioè prodigio del mondo) per il suo amore per la cultura e per la sua intelligenza, eredita dalla madre Costanza d'Altavilla il regno normanno di Sicilia. Succede al padre Enrico VI come re di Germania, ma si trasferisce in Sicilia, soprattutto a Palermo, e si circonda di intellettuali, poeti, filosofi, artisti e diventa il promotore di un sistema culturale, la cosiddetta Magna Curia , senza precedenti, aperto a influenze culturali diverse e molteplici.  Tale ambiente culturale variegato si definisce come cosmopolita .  La Magna Curia era itinerante: si spostava da Palermo a tutta la Sicilia, con numerose puntate nel Sud Italia. Fra coloro che appartenevano alla corte di Federico II vi erano anche i poeti provenzali che ebbero un'influenza determinante nella nascente lirica poetica siciliana. Va chiarito che la Scuola poetica siciliana non è da confondersi c

Bar chiusi? Ad Olbia li sostituisce il consiglio comunale

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In tempi di Coronavirus bisogna ingegnarsi in tutti i modi per far sì che le nostre vecchie abitudini non ne risentano più del dovuto. Ad Olbia, tuttavia, centro conosciuto in tutto il mondo per via dei teatri disseminati nel centro storico - e per il florilegio di culture sopraffine che emergono  quale  diretta conseguenza di tale fenomeno - è fiorita un'idea geniale per ovviare alla dolorosa mancanza dei bar (presenti in gran copia, nel territorio, quasi quanto i teatri e i musei). L'intuizione è tanto semplice quanto figlia, non ne dubito, di lunga gestazione: cari olbiesi, vi manca il bar? Nessun problema, ne creiamo uno che tutti potete frequentare a distanza, seppure da spettatori: il consiglio comunale. Si dice che nel genio ci sia sempre un frammento di divinità, ma qui, sicuramente, l'influenza celeste ha agito in dosi massicce. L'ultima seduta del consiglio comunale, infatti, ha appagato la voglia di bar dei cittadini olbiesi: in tale meraviglioso consess

Pinocchio di Matteo Garrone: straniante metafisica dell'oggi.

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Matteo Garrone rilegge la favola di Collodi restituendole sia la sua dimensione ancorata al mondo contadino della Toscana post unitaria che il coté cupo e inquietante che caratterizzava alcuni passi delle Avventure di Pinocchio (la bambina morta nella casina bianca; gli assassini che impiccano il burattino senza fili). E da un autore come Garrone ci si deve aspettare proprio quello che fa: tradire la favola. Come? Accentuandone i toni ferali e luttuosi e sostanziando le immagini attraverso una particolare diottria mortuaria che sfocia, a volte, nel macabro. Attraverso inquadrature che esaltano la profondità di campo emerge il vuoto di spazi che fagocitano in una tensione metafisica che via via appesantisce la visione del film. Sì, è vero che Garrone fa bene a non sottomettersi ad un mero (e acritico) approccio calligrafico o ad una meccanica messa in scena, ma ciò non toglie che la sua riuscita sintesi di istanze commerciali con quelle autoriali rischia di deludere chi, come il s