Post

Visualizzazione dei post da ottobre, 2023

Voluttà burocratiche

Immagine
 Voluttà burocratiche equipollenti labbra disiose di criticità la cui analisi battezzerà digitali orizzonti rivoluzionari. Un nuovo dipartimento anelito di piaceri sazierà le tue ore buche di rimpianti. E una sottocommissione si riunirà e rifletterà sulla straula imbianchita, sulla begonia nello streato. Ebbra alfin suggerai umori da decreti spasmi da pettegolezzi  femminei. E trapassò la giovinezza col sigillo della ceralacca. Lussuria e burocrazia , Antoin Bergòn de Las Plassas, 2023, olio su tela.

L'Orlando furioso e la fuga dall'angoscia

Immagine
  Non è difficile rintracciare una sostanziale linea di continuità tra l'ironia boccacciana e quella ariostesca: Francesco De Sanctis l'aveva individuata con chiarezza, ma in chiave negativa. L'esperienza poetica di Ariosto, insomma, secondo la prospettiva desanctiana, rappresenterebbe una sorta di principio di dissoluzione della coscienza morale italiana. Non viene colta, così, la straordinaria e rivoluzionaria portata laica della spregiudicata ironia ariostesca, mirante a dissolvere qualsiasi tentativo di costruire, e venerare, verità assolute. In questa lucida coscienza del limite, che anticipa quella che sarà la temperie illuministica, non può non trovare spazio una riflessione esistenzialistica ante litteram, ovviamente trascolorata dal meraviglioso che, si ricordi sempre, svolge funzioni similari al fiabesco. Il tema della morte e della fine è sempre presente, nell' Orlando furioso , ma quasi mai in maniera prepotente, quanto come allusione (basti pensare alla sua

Raccontami il mare

Immagine
Non so come sia capitato quaggiù. La stanza è grande, colorata e io sento una bellissima musica: è un sassofono che mi rassicura e mi invita ad andare, a cercare, a non fermarmi mai. Che allegre queste mattonelle a quadri rossi, verdi, azzurri, gialli. Chi sa chi ha pensato questo luogo così piacevole e strano... Il sassofono mi dice vai, guarda che oltre quella porta c'è qualcosa di bello, non avere paura, non lasci niente e nessuno, ritrovi soltanto quello che ti piace, quello che sei stato e che, nonostante tutto, continui ad essere: un sognatore. Non ci puoi fare niente, mi suggerisce quella melodia, se a volte il grigio intorno ti soffoca, se sembra che ti tolga ogni certezza per consegnarti al nulla della morte, non è colpa tua se da sempre, da quando eri bambino, ami incantarti, fantasticare, ascoltare e raccontare storie. E se il sassofono fosse nella mia testa? Vado, cullato da quella promessa di bellezza, e penso ai miei figli, al giorno in cui sono nati e li ho presi in