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Visualizzazione dei post da dicembre, 2024

Lunga è la notte senza stelle

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 Lunga è la notte senza stelle e la mia strada sanguina di una tristezza che mi invade i sogni. I binari ingoiati dal buio. Dove si va quando non vedi? Non sento la voce di mio padre: io lo chiamo, lui non risponde. Un vecchio treno a vapore dorme il suo sonno secolare. Accarezzo il ferro. Non va più da nessuna parte. Nell'ora più nera, nella stazione dimenticata. Tre uomini mi aspettano. Chi sono? Il buono, il brutto e il cattivo? Ci vorrebbe il fucile di papà, il rumore dello sparo che fa fuggire il nemico. Ma l'ultimo, quello che non si vede, che si nasconde e si ciba di te, come lo ammazziamo? Come lo ammazziamo? Non bastano le mie urla per sconfiggerlo, non servono a nulla. Nel silenzio, un grillo. Non è quello di Pinocchio, di quella favola bella da vivere e da raccontare. La voce di papà, quasi muta, rinasce nel ricordo: è questo il mio mito, la mia poesia. Lunga è la notte senza stelle e la mia strada sanguina di una tristezza che avvelena e che nega la speranza.