Le emorroidi di Superman

Clark Kent si dirigeva verso l'antica acciaieria dismessa, quasi ansimante per il caldo. Aveva appuntamento con Zembrka, la gallina dalle corde vocali di amianto che col suo coccodè effondeva i suoi effetti taumaturgici agli sventurati: chi sognava di vedere lucertole in tanga, chi, molestato da un tripudio di parafilosofico nichilismo demagogico, aveva da poco ascoltato i lazzi drammatici di Grillo, chi aveva lottato per salvare il mondo e rendere più luccicante il pelo dei gatti, chi leggeva senza ritegno Hegel; alla coorte di disgraziati il fato concedeva Zembrka. Anche il buon Clark Kent aveva i suoi problemini, ini ini: da poco si era scontrato con Lex Luthor e Magneto, poi il simposio tenuto da Hulk e i suoi avvenenti sodali, che amabilmente si esibivano in colte e sprittacialiche dissertazioni sulla prosa di Soldati e sulla meditazione relativa a Burke dei Cugini di Campagna, lo aveva, in qualche modo, gratificato per aver udito alla radio lo starnazzare di un certo Fa...