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Visualizzazione dei post da gennaio, 2025

Il sorriso più bello e il giullare che non può cantare

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  Il sorriso più bello è un attimo prima che sbocci la rosa nella sua pienezza. Se la guardi quando la vita la chiama la tentazione è quella d'innamorarti. Aulente e innocente: come resisterle? Come non desiderare per sempre quell'attimo che sembra non passare ma che, invece, rapinosamente fugge? E stordirsi... e incantarsi... Ma al giullare hanno rubato la voce e quelle illecebre, ora, nel nero labirinto in cui vagola, non gli suggeriscono che il ricordo. Hanno strappato la maschera, al giullare, gli hanno fatto assaggiare il dolore a colpi di frusta e le carni, lacerate e offese, hanno lasciato scivolare bruno sangue infuocato. Vampe di dolore danzano isteriche sul suo corpo, penetrano nei recessi dell'anima graffi di lutto. Non può più cantare, il giullare, non ha più storie da inventare, da raccontare.  Lo vedi seduto là fuori? Lo osservi mentre la neve, fiocco dopo fiocco, gli imbianchisce i colori dell'abito? Lo ascolti il suo silenzio mentre ogni cosa intorno gia...

Tu che non ritorni

Il ciliegio in fiore, una primavera lontana. Il tuo sorriso: dov'è? Dove sei? Lacerante assenza, presenza muta. Io bambino tu che ritorni e i nostri giochi... le favole e i miti... la poesia e il teatro... e ridere per ridere... e cantare... e sognare, forse... E la signorina Felicita? e Ciampa? e il Conte Ugolino? Dove sono? Fu la tua voce a disegnarli per me. Io bambino tu che ritorni e il campanello che suona: c'era una volta... e quella musica... e i nostri film... Un altro inverno, lontanissimo, di vivo fuoco nel camino. Altre piogge, altri giorni, altre speranze. Io che ti cerco tu che non ritorni e il sentiero che mi chiama è nero labirinto che affoga i miei passi.

Caro papà

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  Caro papà,  non potevo non indirizzare a te la prima lettera dalla luna di questo 2025. Tu leggevi il mio blog e ti divertivi anche a farlo. Mi manchi tantissimo, eppure seguo il tuo volere e ti ricordo, senza piagnistei, allegro e burlone, determinato e sensibile; ripenso alle nostre chiacchierate sul cinema e sulla letteratura. Persino alla fine, in quei maledetti ultimi giorni, mi hai parlato di Verga e di Sergio Leone. Ti ricordi, papà, quando volevi conoscere a tutti i costi Maria Grazia? Io ero in macchina con lei, tu con Francesca e non rammento che scusa abbiamo dovuto inventare per fermarci a metà strada tra Olbia e Arzachena. Tu eri sorridente e contento: quella bellissima ragazza bionda, dagli occhi azzurri e dalle labbra carnose, dal fisico ben proporzionato e dal garbo sensuale ti era piaciuta subito. Anche a lei manchi tanto, lo sai? Mi sembra di riuscire a comprenderti meglio ora che non ci sei più. Forse perché, pirandellianamente, si può conoscere soltanto q...