La cernita delle stelle

Per eludere il vuoto.
Per riaffermare un progetto di vita.
Meglio, qualcosa di prossimo ai sogni. Finché si può mi piace così.
Il piacere perduto nell'infanzia lo si sublima nel gioco, scriveva qualcuno.
Quando si nasce si comincia la cernita delle stelle, meravigliosa perché prosegue tutt'ora, con più disincanto, inquinata e nobilitata dalla malinconia, ma sempre da togliere il fiato.
Oggi una signora mi ha chiesto di C'era una volta la Rivoluzione, mi ha domandato degli altri inediti. Caspita, quattro. Come mai così tanti? 
Troppi, penso e dico, ma c'è tanta dolcezza quando le note si spengono e tanta frenesia di esistere quando si accende la luce che non ci posso fare niente.
E così è. 
Ovviamente, se vi pare...



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