Il barocco turpe del reale

All'epifania del disarmonico in costante esibizione sul proscenio della vita, non mi posso abituare.
Però a quest'irruzione acentrica e persistente della follia che domina la corsa degli uomini, a volte, devo dire grazie. Se non ci fosse questo barocco fenomenico, se non ritornasse la perdita di armonia del tutto non cercherei di recuperare armonia, bellezza e senso nell'arte, che sia cinema o letteratura.
Non un grande pensiero, no, poco in linea con anticonformismo (che non paga), ma si sa. Ogni tanto, Ferragosto incombe, ci si prende una vacanza e persino la vindice intellettuale e integerrima, politicamente impegnata, che sparge su fb il suo terrificante integralismo, nonché le frotte unte, abbrustolite, sudate di uomini e donne che si affaticano verso il mare, persino questo orrore, etico nel primo caso, estetico nel secondo, confrormista in entrambi, riesce ad essere, se non gradevole, non spiacevole.

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