Vivere in un luogo meraviglioso

A te che vieni da un paese lontano e sconosciuto, benvenuto.
Noi, qui in Italia, non consideriamo nessuno straniero.
Vieni libero fra liberi, guarda gli occhi dei nostri figli e scopri quanta libertà rifranga in quelle iridi educate in nome della pluralità, della bellezza, della fantasia.
Vieni, caro, cammina fra le periferie intrise di balsami e profumi delle nostre città e segui il ricamo dei nostri urbanisti con lo sguardo, ammira l'armonia catturata dagli architetti rapiti dal fervore della creazione.
E cerca, invano, negli ospedali, qualche crepa, qualche intonaco invaghirsi della forza di gravità; e perditi fra il personale specializzato che, in gran copia, s'affanna per lenire le angustie di chi soffre.
E se non sei pago delle meraviglie di cui sei stato testimone, entra nelle nostre scuole: ampie, luminose, colorate e a norma di legge. Guarda quanta gioia fra i ragazzi che s'educano alla sapienza e alla bellezza... osserva quale libertà guidi il ben pagato docente fra gli struggenti meandri della pubblica istruzione, mai contaminata dall'orgia burocratica, né da mentecatti in grado di erotizzare verbali e test. Buona scuola e cara, che specie nei bagni trova la sua epifania: rimossa la carta igienica in nome di Febo e Venere, non resta che implorare Giove o il dirigente scolastico, il cuore in sussulto.
Continua a muoverti nell'Olimpo d'Europa: ricordi De Sica, Rossellini, Leone, Monicelli, Visconti? E Gasmann, Volontè, Manfredi, Valli, Sordi, Mastroianni? Cercali, cercali ora nei multisala, prova a trovarli ancora, non negarti questo piacere sommo.
E se vagheggi il sublime: ascolta l'infiammato retore che nelle arene televisive discetta fra uomini e donne, nell'isola dei famosi, di chissà quali misteri; impara a memoria l'epinicio democratico che corrode di umanesimo il barocco periodare dei capocomici dei partiti politici. Ma se vuoi godere di più, leggi su facebook quanta intelligenza invada la mente degli italiani, scorri fremente le righe dei romanzieri più alla moda, indaga fra gli scriventi in vena di farsi scrittori, fruga nella maestosa letargia di certa critica militante. E sorridi, se ancora hai la forza di respirare.
E se sei ancora vivo: perché non provi a rimanere qua, a vivere fra tale genìa di semidei terreni, a proporre le tue idee, anche quelle più strane, sì, anche se anticonformiste, per contribuire a tanta magnificenza?
Prova pure, resterai sorpreso e della reazione e dell'accoglienza alla tua diversità.
E, ti assicuro, non ti sentirai solo e non potrai mai più ritornare da dove sei venuto...


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