C'era una volta un corso di scrittura erotica promosso da "Bottega editoriale"
La vita riserva sempre noiose sorprese.
Un pomeriggio - sono a casa dei miei, mi pare per le vacanze di Natale - mezzo addormentato sul divano prendo il cellulare e vedo che qualcuno ha condiviso la notizia che "Bottega editoriale" terrà tra gennaio e febbraio un corso di scrittura erotica.
L'idea non mi pare niente di che, non credo molto in tali corsi. Ma quello che attira subito la mia attenzione è l'incredibile post di lancio pubblicitario che pubblico qui sotto (meritava di essere fotografato).
Non credo a quel che leggo!
In genere mi faccio i fatti miei, su FB si leggono spesso sgrammaticature e contorsionismi nemici della lingua italiana; ma questa volta rimango allibito perché dietro un post di ricercata bruttezza vi è anche l'intento di insegnare qualcosa.
Allora, in un impeto di noia mi lascio andare ad un tiepido commento (sotto riportato).
Annichilito da sapienza, cortesia e un po' spaventato dall'imperscrutabile "inegegante" abbandono la conversazione, mentre in tanti aggiungono commenti divertiti sulla sconsiderata bruttezza del post.
Il problema, ora, diventa un altro.
Il programma proposto da "bottega editoriale" non era privo di un certo ordine e aveva il suo senso.
Il mio pensiero va, però, a chi trova bello tale orrore perché non lo sa riconoscere.
Mi viene da ridere.
p.s. C'è qualcuno che analizzando tecnicamente il summenzionato post riesce a rinvenire una vaga letterarietà?
Avanti, vi sfido!
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