I primi due/tre minuti

EST.giorno prateria

Fucile in primo piano, caricato per sparare.

Pistola in primo piano, il grilletto che viene alzato.

Altro fucile caricato in primo piano.

Altra pistola, questa volta estratta dal cinturone.

Sette/otto primi piani su armi da fuoco pronte a regalare piombo.

Cominciano i titoli di testa.

Una diligenza ferma, i sei viaggiatori a terra con le mani alzate. Tre uomini e tre donne atterriti, tremanti, le fronti aggrottate.

Il postiglione e il suo compagno  sono immobili, sudati e impolverati. Uno tiene le briglie, l'altro il fucile. Sono molto nervosi, uno si morde le labbra, l'altro butta più volte lo sguardo al suo fucile poi sbarra gli occhi, scuote appena il capo, abbassa il fucile, poi lo lascia cadere a terra.


I sei passeggeri con le mani alzate: ben vestiti, abiti cittadini. C'è una donna robusta, fra loro, con i boccoli biondi che respira affannosamente.

La macchina da presa si sposta indietro e lascia finalmente vedere i rapinatori di spalle. 

Sono una dozzina, qualcuno scende da cavallo. Lentamente. C'è qualcosa di ieratico e rituale nei loro movimenti, sono come sospesi

Ora li vediamo di fronte, dalla prospettiva di un bambino: (Titolo del film) un guercio con la divisa sudista (fermo immagine), un orientale con una cicatrice sul viso (fermo immagine) e altri ceffi patibolari. Ci sono anche due donne: una è indiana, cheyenne, sulla ventina, con tanto di trecce (fermo immagine); l'altra è Eve, ha venti anni, mora, longilinea, media statura, sguardo notturno e sorriso accondiscendente, appena intriso della consapevole malinconia di chi sa che prima o poi ti dovrà abbandonare. Al centro del gruppo, indietro rispetto al semicerchio formato dai banditi ecco Joe, venticinque anni, vestito di nero, volto scoperto, biondo, occhi azzurri e inquieti (fermo immagine). Tiene il fucile all'indietro, il calcio è sulla sua spalla. Guarda gli uomini con le mani alzate, poi fa un cenno e alcuni banditi si avvicinano ai malcapitati e iniziano a rapinarli.

Il fermo immagine è una chiara dichiarazione di intenti: è in atto un processo di mitopoiesi. Il movimento dei quattro viene arrestato, sin dall'incipit viene evocata la loro morte.

Eve prende dal taschino un'armonica e comincia a suonare. Quattro note, sempre le stesse, dolci e malinconiche. E la musica si diffonde intorno. Ha in sé qualcosa di perduto, un'idea di nostalgia graffiante. 
Joe le manda un bacio con due dita, le sorride divertito. 

Il postiglione lascia le briglie, ascolta la musica ma guarda la sua pistola nel cinturone, poi si volta verso il suo compagno: il suo sguardo è febbrile. Alla prima mossa falsa spariamo, è come se volesse dire.

Il guercio ha preso la valigetta di un passeggero, sua moglie si butta su di lui per riprenderla.

Il verso di un animale in lontananza...

Ecco l'attimo di distrazione che fa saltare i nervi al conducente e al suo compagno: impugnano le armi e cominciano a sparare; e sparano anche i banditi.

Eve smette di suonare.

La mdp inquadra l'armonica che si allontana dalle sensuali labbra della ragazza per un primo piano reso ancor più straniante dal suono degli spari.

Joe spara al postiglione che cade a terra esanime. I cavalli nitriscono. Anche l'uomo col fucile viene ucciso, ma non prima di aver fatto fuori un paio di assalitori.

I passeggeri, durante la sparatoria, si sono buttati a terra: infatti li vediamo sdraiati, mentre si proteggono la testa.

Ora è di nuovo silenzio rotto ogni tanto dal sibilo del vento.

Eve riprende a suonare, gli altri terminano di rapinare i passeggeri.

Il cinese mostra il coltello alla ragazza più giovane, poi gioca ad accarezzarle il collo e i fianchi.

I corpi dei compagni uccisi vengono caricati sui cavalli. Anche questi gesti sono connotati da una lentezza innaturale.

Eve rimette l'armonica nel taschino e sporca appena la sua espressione con un mezzo sorriso enigmatico.

Il cinese smette di giocare, rinfodera il coltello, fa un inchino alla ragazza e ritorna dagli altri. La ragazza ha il volto nero di polvere mischiata alle sue lacrime.

Joe rimette a posto il fucile, fa cenno di seguirlo, sale in fretta a cavallo, guarda i cadaveri un'ultima volta e parte al galoppo insieme agli altri verso l'orizzonte che disegna un tramonto. 

(Regia di...)


Loro non lo sanno ancora, ma quello che racconteremo sarà proprio il loro meraviglioso tramonto.


Commenti

  1. Il vento secco che soffia tra queste righe asciuga il sudore della tensione.
    Eccezionale.

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