Le 'mie' cinque ballerine in tutù rosa

 C'è una riunione importante. Una di quelle in cui ci sono sia personaggi che contano, intellettuali riconosciuti dall'establishment e tante persone istruite ben felici di partecipare a tale consesso. Ma non è una riunione in cui si parla di qualche cosa: si mangia in piedi, si fa conversazione mostrando eleganza, cultura, magari si sorride, ma sempre in maniera, non so come dire, in... maniera adulta.

Io sono seduto in un angolo, bevo un bicchiere che mi dà un po' alla testa, mi vengono in mente le mie solite fantasie e allora si avvicina una donna in abito da sera, uno di quelli scuri e lunghi, e mi ammonisce con lo sguardo: è come se volesse dire, fa il bravo, Filippo, mi raccomando. Che fare, allora? Bevo mentre la lingua di coloro che conversano ben integrati diventa via via incomprensibile. Sarà colpa del malizioso liquore dal colore fulvo che danza, seducente, nel bicchiere? Meglio smettere. Mi alzo, cerco qualcosa da mangiare, ma c'è un canto che si fa largo via via fra il brusio di tutti quegli adulti perbene. Possibile? Lo sento solo io?

Cerco intorno a me, di qua, di là: nessuno nota niente. 

Ora non lo sento più, tuttavia la lingua indecifrabile dei miei simili mi dà la sensazione di essere solo. Barcollo, mi siedo di nuovo ed ecco che improvvisamente entrano in scena le 'mie' cinque ballerine con il tutù rosa, sì, le mie solite amiche che compaiono proprio quando la situazione, per me, è insostenibile. La mia allucinazione è la mia salvezza.

Eccole, sono tutte bellissime, ma nessuno le nota. Di nuovo: le vedo solo io? Sono qui per me? Per portarmi via? Dove? Lontano dalla gravitas, dalla noia, dalle convenzioni, dai luoghi comuni, dagli apocalittici, da coloro che spiegano, pontificano, fanno proseliti, assolutizzano, si autocelebrano.

Ecco, sì, le ballerine mi fanno l'occhiolino: vogliono che le segua. Come al solito dovrò scappare.

Posso esitare?

Ecco che si allontanano dalla sala, ora cominciano a correre sul verde del prato. Ed io corro dietro di loro, felice come un bambino.

Buona notte a tutti gli altri ben inseriti e ben integrati: mi basta che ci sia qualcuno che mi vuole bene proprio perché vedo le ballerine in tutù quando non ci sono. Mi basta questo.

Che colpa ne ho se mi piace giocare? Il gioco come schiaffo al disciplinamento sociale imposto dal conformismo. Belle parole, vero? O sarà l'ennesima burla per mascherare le mie solite insicurezze e paure.

Nel dubbio corro a gambe levate. Alice inseguiva un coniglio bianco. Io, invece, cinque ballerine in tutù rosa che mi sorridono rassicuranti e mi promettono di accettarmi per quello che sono e, soprattutto, per quello che non riesco a essere.

Vi pare poco?



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