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Visualizzazione dei post da marzo, 2025

Primavera e malinconia

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  Nella stanza è il silenzio. Mi guardo intorno e tutto sembra ancora più grande di quanto già non sia.  La serranda abbassata lascia intravedere il giorno che se ne va. La primavera mi ha sempre fatto male - uno stato di eccitazione e di ebbrezza, di frenesia e languore - ma questa volta è diverso. Ora sento un vuoto che s'ingigantisce e sono davvero spaesato. Mi sembra di essere di nuovo diciassettenne, ma con il piombo di trent'anni in più nei pensieri, nelle ossa e nella retina i graffi di notti che non avrei voluto vedere. E che non si possono dimenticare. Penso agli amanti. Li vedo giovani, travolti dalla furia erotica, morsi teneri alle labbra, pupille dilatate: che malinconia e che tenerezza quel desiderio di stordirsi, di ubriacarsi di vita. Quella voglia di non pensare alla morte. Io l'ho sempre sentita, la morte. Sin da bambino. Dovrei correggere compiti, occuparmi di pratiche e bollette, ma la malinconia e la voglia di vivere mi spingono a scrivere questa ennesi...

Nostalgia di mio padre

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Fra pochi giorni sarà di nuovo primavera. Ascolto le note di Morricone, quelle di C'era una volta il West , e penso a te che non ci sei. Quest'inverno assassino mi ha strappato la tua ironia e il tuo sorriso, la tua intelligenza e la tua sensibilità. Ritorno bambino nel ricordo, rivedo noi due per la campagna e con il cane. Tu con il fucile, i capelli ondulati scuri, la voce di chi sa far innamorare raccontando favole. Io felice di essere con te, il mio eroe. Rammento l'attesa e la promessa di un piacere che non si sarebbe mai potuto volgere in dolore. Vedi? Cito Il gattopardo  e subito mi viene in mente la mia tesi di laurea dedicata a te. Sono tornato ieri in Sardegna. Per mare ripensavo ai nostri viaggi. Nei giorni a Roma sono stato forte, anche a sera, quando il dolore avvelena il sangue e la nostalgia artiglia il cuore. Una notte, però, ho faticato a dormire: quelle immagini non riuscivo a cancellarle e sono stato a lungo seduto sul letto in preda a tante, troppe emozi...

Putin è modesto

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Putin è modesto.  Putin guida la Russia con grande attenzione ai diritti di tutti. Putin non vuole la guerra e per questo si fa promotore di un'operazione speciale. Putin è onesto. Putin tutela la libertà di stampa che poi, in fondo, a che cosa serve questa strabenedetta libertà di stampa se non si capisce mai davvero che cosa succede, chi ha ragione, chi torto.  Diamine che fesserie sono mai queste? Si parli, insomma, di equilibrio geopolitico, di responsabilità dell'Europa, della Nato, della capra se è sopra la panca e se campa. Putin non schiaccia le lumache. Putin crede nelle buone maniere. Putin, a tavola, è un vero signore. Ma insomma? Che cosa sono questi sproloqui? Sproloqui? No, sono cose da dire quando gli altri hanno già detto tutto quello che si poteva dire. Notate la ripetizione di dire: non è anaforica è sciatteria. Non mi rimane altro che fare riferimento ai trentatrè trentini che entrarono a Trento tutti e trentatrè trotterellando. I buoni da una parte, i catti...