La ballata della regina senza testa (2017)


Leggo notizie sempre meno commentabili e sempre più commentate, con dovizia di spiegazioni, dietrologie. Pare che in tanti abbiano risposte, insomma.
Io, invece, non so che cosa dire.
Mi comunicano che La ballata della regina senza testa è in libreria, seconda edizione riveduta e corretta, pubblicata da Condaghes. Questa è la mia notizia, nonché la mia risposta.
La storia di una bambina che nasce senza testa e che non può recepire immaginario e modelli che le vogliono inculcare è metafora, per me, del nuovo, del nuovo sano. Le risposte, per la mia protagonista, erano pericolose, castranti, necrofile. In nome della verità si uccide, più difficile risulta farlo nel nome del dubbio.
Sì, è vero, c'erano storie d'amore e inseguimenti, foreste magiche e donne bellissime. Ma io scrivevo liquidando un intero sistema di valori, prettamente e tipicamente italiota. 
La ballata della regina senza testa non cambierà nulla, lo so.
Il suo compito, mentre scrivevo, era quello di divertirmi.
E mi sono divertito tanto. Ci sono maggiori possibilità che si diverta anche un lettore, in questi casi.
Per il resto, le risposte a chi ha la testa.
I dubbi a quelli che non la possiedono.



Commenti

  1. Mi chiedevo se l'idea ti è nata da risveglio di primavera di Wedekind.

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    1. Non conoscevo "Risveglio di primavera", quindi la risposta è no. Ma ora sono curiosissimo di leggerlo. Fra l'altro anche la "Ballata", per certi versi, ha un approccio teatrale.

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