Avventura nel centro storico di Arzachena: tra vitalismo e sogno

 Non si sa mai quello che può capitarti quando passeggi nel centro storico di Arzachena. In un pomeriggio come tanti, qualche giorno fa, mi muovevo intorno alle 19 in piazza Risorgimento, cercando di farmi largo tra la folla. Intorno a me, infatti, un via vai continuo di arzachenesi di tutte le età: bambini vocianti, persi nella morsa febbrile della frenesia del gioco; adolescenti e ragazzi appassionati, occhi negli occhi a giurarsi amore eterno, oppure a benedire parole leggere atte a disegnare traiettorie utopiche su come cambiare il mondo; adulti in pieno fermento di idee, immersi in discussioni stimolanti; anziani a passeggio che rammemorano placidi i giorni perduti dell'età più bella.

Rimango un po' sorpreso, a dire il vero. Per fortuna mi soccorre Luciana, una mia vecchia amica d'infanzia che s'avvicina a me offrendomi il suo sorriso, e mi spiega che tanta vitalità il centro storico la vive grazie alla lungimiranza di scelte strategiche, prima fra tutte quella di riportare il Liceo Scientifico nei vecchi locali del Comune: non si era mai vista una scuola così fuori mano e abbandonata a sé stessa. E infatti, intorno al Liceo Scientifico ecco una cartoleria, un bar, un ristorante, una libreria: tutto quel microcosmo, insomma, di attività che la scuola normalmente porta con sé. Ma non solo questo, continua la mia amica, anche la biblioteca Comunale è stata riportata al centro ed è molto frequentata. Lì, infatti, si organizzano rassegne culturali e presentazioni di libri ed incontrarsi diventa, così, un viaggio, una scoperta di qualcosa che sa di opportunità. Come se non bastasse, sorride ancora la mia sodale, è nato il Premio Letterario città di Arzachena e vi partecipano diversi scrittori, supportati dalle case editrici, durante una due giorni nella quale si uniscono le seduzioni conviviali all'amore per la letteratura.

Io e Luciana passeggiamo, chiacchieriamo, ricordiamo i tempi andati, salutiamo i tanti che incontriamo. Mi sorprendo a pensare che architettare un centro storico così vivo e vitale ha del prodigioso e non nego la riflessione alla mia amica; lei mi assicura che è tutto merito di una comunità coesa che si ama, progetta, sogna, realizza. Un'altra chicca è legata all'estate: non solo mare, insomma, ma anche cinema poiché il vecchio edificio dell'Aurora è stato adibito ad Arena e si proiettano film sotto le stelle. E ancora: è in fase di progettazione una piscina coperta perché è giusto offrire agli autoctoni svago, soddisfazioni e opportunità. 

Oh, com'è cambiato tutto...

Luciana mi dice di dimenticare il tempo in cui noi eravamo ragazzi, negli anni Novanta, quando in molti si opponevano all'idea che venisse realizzata la strada Olbia-Arzachena-Palau-Santa Teresa per paura che Arzachena potesse diventare un dormitorio o una specie di periferia di Olbia.

- Quella strada, ormai, è imminente - sussurra la mia amica, tutta contenta - e Arzachena, la seconda città della Gallura, è pronta. E i suoi inverni, come vedi, sono bellissimi.

Annuisco, mi guardo intorno e vedo le attività illuminate: il brulichio di gente ne determinerà, sicuramente, buoni affari e soddisfazione.

Ora è tempo di andar via, per me, ma spero di ritornare presto. Abbraccio Luciana, ci ripromettiamo di rivederci presto, magari proprio nel vitale centro storico di Arzachena. Saluto e mi allontano da Piazza Risorgimento con una dolce sensazione, quasi di stordimento leggero, come quando si beve un bicchiere di troppo e subito una bizzarra fantasia consolatoria ammalia il nostro umore e invita a sorridere.



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