Mara Venier e la sua intelligenza

Lo confesso, sono da sempre un ammiratore della genialità, della cultura e della raffinatezza di Mara Venier, animatrice, nei salotti televisivi della fantastica RAI, di pregnanti interviste e riflessioni talmente elevate da oscurare, per alcuni secondi, il teleschermo.
Non so dire con quali memorabili gesta abbia segnato il suo sacro curriculum poiché la memoria si offusca, di fronte a tanta grandezza.
So che ha avuto una relazione con un uomo di spessore quasi pari al suo, negli anni Ottanta, quel Gerry Calà che ha reso immortali con la sua presenza pellicole quali Bomber, Bar dello sport, Rimini Rimini, Abbrozantissimi; so che infestava i locali della Costa Smeralda e che mostrava uno spasmodico impulso filantropico nei confronti dei miliardi arabi.
Voglio qui ringraziarla. Un paio di giorni fa ho visto che a Domenica IN, non scalfita dalla presenza del gigante del nulla, Marco Columbro, ha abbandonato le sue stanche membra in un ballo (La notte vola di Lorella Cuccarini) e ha mostrato che oltre all'intelligenza che tutti le riconosciamo coltiva un'abilità coreutica che in pochi sospettavamo. Sebbene non più longilinea, com'è giusto che sia per le rassicuranti matrone televisive che a colpi di chirurgia plastica hanno magnificato l'ironia del Tempo, ha dato prova, seppur avendo in dispregio agilità e armonia, di come si possa ignorare il senso del ridicolo in nome della grandezza della TV.
Grazie Mara, per il tuo compassato sdegno, per il tuo cerone mai invadente né brutale, per il tuo eloquio raffinato e stimolante, per la problematizzazione del reale che i tuoi vestiti bianchi innestano in chi prova ad ascoltarti. In quel tuo muoverti contro l'annoiato spettatore domenicale hai sciolto qualsiasi mio dubbio. Hai restituito un senso a ciò che non ne ha.
Sei GRANDE... 

...e noi paghiamo festanti il canone pur di vedere ancora un siffatto prodigio della Natura prodigarsi in nome della misteriosa musa televisiva che, da tanti anni ormai, si preoccupa di noi e delle nostre tasche.

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