Tu Ti Turbi

Tu ti turbi.
E io no. Dovrei, vorrei, ma non posso.
Lei si turba. Ma si sa, donna colta, profumata, avvezza alle cene eleganti. Mi pare giusto.
Noi ci turbiamo: discutiamo, esemplifichiamo, discettiamo, disquisiamo, diviniamo.
Io mi turbo. Tu no. Io ti turbo col mio modo di vestire, loro mi turbano col loro modo di pensare. Noi turbiamo chi non vuole essere turbato.
Voi vi turbate.
Per fortuna il turbato non è sempre turbante: sa essere Pop, l'imperturbabile e commosso intellettuale.
Sa essere politicamente scorretto a comando.
Non mi turbo.
Oppure se ci turbiamo facciamo attenzione: galanteria, guai a toccare tasti che sfiorino idee su sessualità, religione, identità.
Identità?
Io qui mi turbo, tu ti turbi? Ti turbi solo perché mi turba l'idea dell'identità? Questo mi turba. Non dovrei, non vorrei, ma...
Ti turba l'idea che le coppie etero non vogliono sposarsi, mentre quelle omosessuali sì? No, sì, forse, non lo sai, ma che vuoi. A me fa sorridere. Quel dommage: qualcuno si è turbato.
Mi turbo anch'io.
E che diamine.
Attenti, tutti attenti, pesiamo le parole, siamo eleganti, equidistanti e spericolatamente razionali.
Ti turba la mia idiozia?
Sì?
Mi turba il tuo turbarti, ma per non turbarti ancora fingerò di non essere turbato.
Scusi, signora, vuol turbarsi anche lei? Venga, venga: si unisca al gruppo dei turbati e sensibili bipedi implumi.
Ti turbano i cani e i gatti maltrattati, ma non i cattivi giustiziati?
Bene, no, non mi turbo, cioè sì, sono sensibile, ma quando ci vuole ci vuole.
Scusa ragazzo, vuoi turbarti con la dott.ssa Vongherini e insieme al lattaio Arturelli?
Il turbamento è democratico.
Tu ti turbi.
Meno male, gli ospedali a pezzi, la demagogia dei compagni e dei camerati, i naufragi del Mediterraneo, voilà Le Pen.
Tu ti turbi a comando? Quando la tua corrente si turba?
Mi turba questo.
Non dovrei, non vorrei, ma se vuoi, dai, turbiamoci insieme, tutta la notte, sarà bellissimo.


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