Soffia un vento di tempesta...

Mi ero promesso di smettere.
Non ci sono riuscito.
Avrei dovuto cambiare rotta: lettere dalla luna, avevo promesso. Distacco, disincanto, ironia accennata, garbato anticonformismo: ho fallito, come al solito.
Pinocchio e Arlecchino si sono risvegliati, ruggiscono come tanti anni addietro ed io non riesco ad essere niente di diverso da me stesso. Un po' disturbato, certo; ma sempre inabile a genuflettermi alle convenzioni. A volte stupidamente ingenuo, lo confesso; ma incapace di aderire al contesto, di accettarne violenza e mediocrità.
Pinocchio e Arlecchino si sono risvegliati: vuoi per la bancarotta degli ideali, vuoi per la perturbante contingenza. Ma un po', Paolina, è merito tuo.
Qui a corte, mentre Bonconte Degli Esangui si muove spettrale, ingoiato dal suo pavido indugiare, io sono il giullare pazzo. Da questo devo partire e questo non posso dimenticare, anche se non mi piaccio.
Tu, Paolina, mi hai mostrato ciò che mai potrò essere. Tu, così brava a scivolare sotto il tavolo mentre Bonconte Degli Esangui banchetta con i suoi convitati estinti; tu, sulle ginocchia, protetta da seriche cortine, col piacere che sai dare con le tue labbra a quel che rimane della virilità del tuo signore.
Non potrò mai prostituirmi come te, Paolina; non è questa la mia indole, né la mia formazione. E ad impedirmelo non è il mio sangue greco o chissà quale fortezza d'animo. A vietarmelo sono proprio Pinocchio e Arlecchino: ingenui e anarchici, sciocchi e sinceri.
Quando, dopo aver terminato l'alto uffizio, vaghi per la sala increspando appena il vermiglio opaco delle labbra, e un accenno di perla fa capolino nell'angolo della bocca - dolce spuma posidonia - e fiera della tua grandezza t'abbandoni a chissà quali alte speculazioni, capisco quanto io e te siamo diversi e lontani.
Soffia un vento di tempesta, Paolina.
S'addensa l'atro dei nembi all'orizzonte, sul mare ferrigno.
E di lontano ecco il rimbombare dei tuoni e la frusta impazzita del fulmine e l'angoscia nei cuori.
Soffia un vento di tempesta, Paolina.
E, purtroppo, a me la tempesta piace.

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