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Visualizzazione dei post da maggio, 2013

Senso del perduto

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Per me i sogni più intensi, che mi danno le emozioni più forti, sono quelli che contaminano la gioia con la nostalgia, il desiderio regressivo con una lacerante malinconia che non è spiegabile a parole. Sono sempre sogni in cui ricerco qualcosa: un luogo, una ragazza, un oggetto. Stanotte il sonno mi ha regalato un luogo onirico meraviglioso, che sapeva di ritorno a casa e allo stesso tempo di impossibilità di questo. Cercavo una ragazza con la quale ci siamo voluti bene, anche se per poco tempo. Ed ecco la sensazione struggente di una piazza a metà tra quella di una cittadina e di un'isoletta; il vagare in una stazione che lasciava partire un trenino per una sola fermata (ma tutto fatiscente, oscuro, sotterraneo, da metropolitana, eppure tanto seducente, ingenuo, accattivante); la ricerca di una scuola che si confonde con simulacri del mio passato universitario e ha qualcosa di simile ad un convento. Io vago, vago, mi perdo, cerco lei, il suo sguardo felino, i suoi capell...

La Letteratura della letteratura: programma convegno (Sassari 12- 15 giugno)

Mercoledì 12 giugno 2013 Aula Magna dell’Università di Sassari, Piazza Università 21 ore 15.30: apertura del Congresso Saluti istituzionali Attilio Mastino (Magnifico Rettore dell’Università di Sassari) Sergio Milia (Assessore alla Cultura della Regione Sardegna) Gavino Mariotti (Direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell’Università di Sassari) Angelo R. Pupino (Presidente della M od ) Presiede Vittorio Spinazzola (Presidente emerito della M od ) Mario Barenghi (Università di Milano Bicocca), Una serie interminabile di specchi. Letteratura e modernità Pausa caffè Guido Mazzoni (Università di Siena), Il romanzo e la letteratura del passato Marco Dondero (Università di Macerata), Leopardi personaggio Giovedì 13 giugno 2013 Aula Lessing, Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali, via Roma 151 Ore 9.00 Presiede Aldo Maria Morace (Pro-rettore dell’Università di Sassari) Anna Dolfi (Università di Fire...

Non è un Valzer?

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Dimenticare. Dimenticare ogni illusione, qualsiasi voglia di ingenuità del passato. Dimenticare, grazie al sonno, persino la voluttà di perdersi e il terrore di scomparire. Tanto che importa? Tutto è vano, scivola via, si ammassa in una valle lunare, immota, sospesa nel silenzio. E' penombra il mio risveglio. Ed un senso di angoscia che avanza fatale dalla gola al petto e mi fa sentire debole, privo di difese. E' come se avessi dormito una settimana, un mese. O forse molto di più. Sono vestito, accasciato su un divano. Ho anche mal di testa, forte, dilaniante, che mi impedisce di essere lucido. Come sono finito qua? Che cos'è? Una specie di stanza d'albergo? Io non ricordo il mio nome, chi sono, che cosa faccio qui: il pulsare delle vene nelle tempie affoga il pensiero e, con esso, la memoria. In sottofondo, da lontano, dietro quella porta chiusa, arrivano suoni, voci, musica, risate grasse. Che voglia di rimanere qui, disteso, immerso in questo torpor...

Rabbia

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Tranquilli, ragazzi, è solo rabbia, è solo aggressività, è solo un continuo spernacchiare la saggezza dei sapienti. E il gioco? Il gioco è un modo per eludere il disciplinamento sociale, è eversivo. Accorrete, gente, accorrete! In svendita troverete tutta quella sfilza di buone intenzioni che tanto bene fanno alle vostre coscienze. Mi hanno detto, di nuovo, da poco, che sono dispettoso.  Ok; e allora? Andare controcorrente è divertente. Blehhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh

La ballata della regina senza testa

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Di nuovo il buffone si scatenò: «Il problema non è essere o non essere. Il problema è: essere ciò che si è o essere ciò che gli altri vorrebbero che si fosse? Il guaio è che essendo come non si vorrebbe essere ma come gli altri vorrebbero che noi fossimo si finisce per diventare ciò che non si è e che cos’è, in fondo, ciò che non è e che non ha senso? Nulla! Quando qualcuno, dunque, riesce ad essere proprio come gli altri vorrebbero che egli fosse, questi diventa nulla, niente, perciò non solo si diventa ciò che non si è ma soprattutto si è ciò che non è e se qualcosa non è, credo proprio che non abbia senso che sia. Chiaro, no?». In attesa di una nuova casa editrice...

Piero Pelù ed Edoardo Bennato

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A volte capita che persino nella triste RAI, intrisa di decadenza e vuotame, qualcosa ti stupisca.  Nella trasmissione "The Voice", ennesima cornice patinata da talent show e da trionfo conformista, improvvisamente Piero Pelù si ricorda di essere stato un punto di riferimento del rock italiano negli anni Novanta e intona Lo spettacolo e si materializza Edoardo Bennato, per dar via ad un duetto travolgente, che prosegue con Il rock di Capitan Uncino . E qui avviene il corto circuito. La cornice salta, la grinta dei due diventa un paradosso all'interno del programma. Il diabolico Pelù e il dissacrante Bennato diventano l'emblema metalinguistico di quanto la TV abbia bisogno di trasgressione. Il rock, quando mette in crisi la cornice, è rivoluzionario, vitale. Addirittura salutare. Perfetto l'intesa fra i due. Vedere per credere:  http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-38e98235-f1e8-478d-a452-7e8f8efc0675-tvoi.html#p=0 Una curiosità ch...

Farsi del male: leggere Giorgio Faletti

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Che gli uomini siano bestie, in genere, alle quali Madre Natura ha fornito con parsimonia ironia e autoironia, ormai credo sia un fatto assodato, almeno per quanto mi riguarda, osservando con quale smania chi mi sta intorno cerca di rimuovere lo iato fra ciò che si è e ciò che si fa in una totale, passionale e nevrotica adesione alle convenzioni, alle regole, alla burocrazia. In altri termini: unilateralità tra forma e sostanza. E va bene. Che gli scriventi siano sempre più mi pare un altro dato difficile da contestare. Ma ciò che mi diverte è quanto segue: il fatto che taluni, credendosi scrittori, difettino, ancor più della media, dell'ironia e dell'autoironia che, molto spesso, non sono che strumenti conoscitivi dell'Io, del Tu, della dimensione in cui si è inseriti. Questo preambolo (al solito, lo so, barocco, criticatemi) diviene cogente per fare riferimento ad un comico che non mi ha mai fatto ridere, ma che una volta diventato scrivente, con le sue arie da ...