Il sorriso ebete della Panicucci: metafora della decadenza irreversibile.

Capito per caso in un soggiorno e per caso mi capita di vedere la scatola magica sintonizzata su Canale 5, la cloaca maxima (dopo Rete 4 e a pari merito con lo scempio Rai) nella quale poter espletare quei fisiologici fabbisogni che annientano l'immaginario dell'uomo italiano. Vedo Signorini raccontare con toni epici la 'carriera' di Federica Panicucci, la quale, compiaciuta da tanto indomito ardire, esibisce un sorriso ebete, impastato di cerone e degno simulacro del vuoto. Il momento più toccante di questa ascesa nell'Olimpo del Nulla è la struggente rievocazione, attraverso immagini che spezzano il cuore e frantumano qualsiasi impossibilità di raziocinio, del taglio di capelli avvenuto nel 1997, mi pare, dell'illustre stagionata. Data storica, Rete 4 batte il record di ascolti, la Panicucci viene ripresa mentre dal parrucchiere la sua chioma fulva viene recisa da un paio di forbici: e la donna piange, esondano stille d'umor di doglia, entro commosse da palpiti di passione, e persino il moto della terra intorno al sole, per un secondo, cessa.
Signorini, però, non ha pietà, va avanti, racconta altre memorabili imprese da dimenticare della Panicucci. Io seguo rapito, non lo nego. E traggo una conclusione: la crisi è irreversibile, niente si salverà (forse solo il sorriso della Panicucci e l'euforia raccapricciante di Signorini). Ed è giusto così. Finiamola, distruggiamola una volta per tutte quest'Italia che non è mai nata ed esistita.



Mezz'ora dopo leggo su facebook un'altra notizia assai coadiuvante per l'autocoscienza sociale, civile, politica ed economica della massa: Albano non sa dire di no alle sue fans, cede alle lusinghe di Venere e va a letto con ragazze eccitate di godere della possanza erotica del nostro canterino Adone in formalina. 

Eh no, non mi sbaglio: il sorriso ebete della Panicucci è la metafora della decadenza irreversibile dello Stivaletto. La salute di una civiltà la si legge nell'immaginario che sa produrre. Nel nostro caso: ZERO!

EVVIVA!

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