Quando il rock si fa chiassoso

Enden Wilckers e Steve Carrebat di nuovo insieme in una giornata un po' particolare. Di sotto riporto la testimonianza del primo su un pomeriggio in sala di registrazione poco prima del ritiro dalle scene di Guccini (qualche maligno sosterrà che il mitico duo abbia qualche responsabilità in relazione a ciò, ma nelle interviste entrambi rigettano le accuse al mittente, con ghigno mefistofelico).
Ora la parola va all'insuperabile Wilckers (e di sotto vi posto una vecchia foto dei due sul palco, un paio di lustri fa).




Uno dei giorni che ricordo con maggiore agitazione è senz'altro quel martedì di primavera, quando mi trovavo con Carrebat a fare il mastering di alcune tracce dell'album "Lo steccato". E' il nostro album che parla delle imprescindibili divisioni generazionali e della più alta espressione del disagio giovanile più che dei problemi del nostro cantante con le note alte. Le tracce infatti soffrivano di un fastidioso aliasing sulla codifica a causa, lo devo ammettere, di una mia distrazione in fase di registrazione diretta da un divano troppo comodo. Così dopo gli aggiustamenti ho chiesto a Carrebat di mettersi al PC per sentire un pochino se le mie correzioni potevano andargli e potevamo finalmente andare in produzione, anche perché il telefono continuava a squillare fastidiosamente, e lui sembrava non volersi mai accontentare dei miei virtuosismi tecnici volti alla ricerca della sua soddisfazione.
Alla fine rispondo. Era di nuovo Guccini che mi chiamava per chiedermi se all'ultimo concerto a Brancavilla Castel Borghezio eravamo stati noi a portare quella canzone con dentro le poesie che parlavano di una bambina di 13 anni violentata da un gruppo di genitori. E che voleva saperne di più di quel testo. E se la bambina esisteva. E se i genitori erano stati presi. E se l'aglio va nel pinzimonio. E se poteva citarne una frase. ...
Non era proprio giornata per lavorare. Intanto, infatti, mi sta chiamando qualcuno anche su Skype. E' Bennato! Non mi chiama spesso e quindi cerco in qualche modo di liquidare Guccini che però è davvero insistente e mi chiede di rimanere in linea.
Su skype Bennato lo prendo a tratti, e credo sia anche un po' fatto. Mi chiede qualcosa riguardo alla filosofia che c'è dietro alla mia canzone "il vicolo" e che anche lui sta pensando di utilizzare dei salti di capotasto in sesta diminuita in un suo brano ma si vorrebbe mantenere sullo stile delle canzonette per non ricevere le critiche dei fans che sono poco propensi ad accettare dei cambiamenti così radicali.
Io cerco di ascoltare e capire quello che dice, ma la linea su skype è davvero uno schifo, e mentre penso a qualcosa di intelligente da dire per fare in modo che non sia l'ultima volta che mi chiama, Carrebat continua a sollevare il volume della traccia.
A un certo punto devo chiedere a Bennato di scusarmi un attimo perché mi trovo ansimante tra Guccini che continua a dire "pronto, pronto, ci sei" su un telefono, e Carrebat che mi vede agitato, e non solo non fa niente per non disturbarmi ma sembra che lo faccia apposta. Io gli dico Steve, guarda che c'è Bennato al telefono, hai presente il tuo idolo? Ora che ci possiamo parlare fai tutto questo casino? Ti serve un servizio di pentole aggiuntivo per fare un po' di rumore?
Un nervoso ragazzi...
Mio Dio che nervoso!
Enden Wilckers


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