Meritocrazia, carta igienica, Buona Scuola e sceriffi

Fra le amenità che circolano sulle fauci di molti uomini e donne laureati - ma lontani da un'assidua frequentazione con Ermes e Apollo - quella che mi diverte di più è relativa al merito.
Chiariamoci: nella Scuola Pubblica Italiota non mancano esemplari che meglio avrebbero figurato fra le file di giostrai, poco inclini alla cultura e incapaci di gestire le dinamiche (complesse) della classe. Non mancano i buoni a nulla (come, del resto, fra i medici, gli avvocati e, parrà strano, anche fra gli economisti e i politici). Tutto nella norma, dunque?
No: entrare nel merito è giusto, ma il modo preventivato  dalla Buona scuola, con il Preside sceriffo, richiama tanto vecchi sapori gentiliani che poco hanno da spartire con una vaga idea di pluralismo. Io voglio essere valutato da una commissione, non da un collega che diventa DS e che diviene l'incarnazione dello Spirito Assoluto Giudicante e meritocratico. Una corte dei miracoli umiliante aleggerebbe intorno a questo Signore: sarebbe servito da molti, ma a nessuno servirebbe. Va ricordato che da  anni, ormai, il collegio dei docenti non sceglie i collaboratori del Preside, pardon, Dirigente. Ha senso dargli ancor più inutile potere?
Perché la Buona scuola non interviene sulla burocrazia? Sapesse, Ministro Giannini, quanti bravi impiegatucci perderebbe, ma chissà, forse i docenti avrebbero più tempo da dedicare a qualcosa di più importante: gli studenti. Sarebbe più facile aggiornarsi: non mi riferisco, ovviamente a scemenze da Power Point o acrobazie digitali, ma ai libri. Specie chi insegna la Letteratura, l'Arte, dovrebbe avere il tempo di leggere, leggere, leggere.
La fortuna di chi studia la Letteratura è che non arriva mai, è sempre in fieri, in divenire.
Ultime due cose (ma ce ne sarebbero tante altre): i precari e le scuole private. Salvaguardiamo i primi (che portano avanti il sistema, specie le donne con figli) e non diamo soldi pubblici alle seconde. 
Almeno finché non avremo messo le scuole in sicurezza e ci saranno i soldi per comprare la carta igienica.




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