Domani è un altro giorno


Ci penserò domani, mi pare che così avesse risposto Rossella nel film Via col vento.
Sergio Leone aveva scritto, poco prima di morire, un bel trattamento di un nuovo film western (che avrebbe dovuto vedere come protagonisti Rourke e Gere, allora - fine anni Ottanta - all'apice della loro carriera). Io l'ho letto, quel trattamento, l'ho letto con febbrile malinconia; era nel suo stile ed era bellissimo.
Ma quel film non si è mai fatto.


Chissà dove va tutto ciò che non vede la luce; che s'interrompe.
Che s'interrompe...
Nei salotti bene ci si compiace di esserci ancora; per le strade la gente passeggia veloce o distratta; indaffarata o dolente; aggressiva o spaurita.
Ma c'è qualcosa che s'interrompe...
E non parlo di un film, ma di qualcosa di più grande, più di un sogno.
Una vita.
E più di una volta.
E dove va quel sogno di vita?
Giro giro tondo, dice la canzone, poi il senso del dovere, precipitevolissimevolmente, senza mai capire.
Niente indugi, bisogna ripartire.
Rossella, avevi ragione. Nella tua semplificante schiettezza avevi ragione.
Un altro libro, un altro viaggio, un divenire senza sosta e poi... chissà... magari un nuovo sogno, una nuova vita.
Perché da che mondo e mondo domani è un altro giorno...

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