Tra Silvia e Michela
Te lo dice la notte che l'inghippo sta là. Te lo dice quando ti porta il sogno nel sonno e sai che in quello c'è un autunno da scontare e da (non) dimenticare.
Sei in una piazza, è festa di paese, ci sono i fiori, è vero, tantissimi, ma l'estate è ormai un ricordo. L'ennesimo. Poi un convegno, tu che cammini, qualcuno che ti riconosce, qualcuno che non ti riconosce, altri che non riconosci tu.
Te lo dice in quel sogno che è tra Silvia e Michela che devi cercare l'errore o il senso. Che poi forse sono quasi la stessa cosa.
Eppure, loro due, così diverse, inconciliabili. Una finta, troppo finta per essere vera; Silvia. Michela troppo bella, troppo Michela per essere solo un sogno.
- Ti piace il profumo di questi frutti? - ti chiede una.
- Perché te ne vai proprio ora? - domanda l'altra.
Eppure è quando si parlano e si sorridono, è quando sono amiche e ogni conflitto è pacificato che tutto ritorna e, allo stesso tempo, viene inverato dalla Storia.
La sfilata, il corteo, le bandiere, tutti in coro a cantare la canzone.
Te lo dice quel coro dissonante che è a loro due che devi chiedere il perdono per avere ancora peccato.
Tra Silvia e Michela, tra Michela e Silvia: ancipite e interscambiabile allucinazione; gioco o promessa; adolescenza e maturità.
Tra lei e lei, prima o poi.
Tra lei e lei, lo sai.
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