L'editore che non paga

L'editore che non paga è sorridente, educato, civile. S'indigna per le ingiustizie dei poveri, degli oppressi, dei ceti meno abbienti.
L'editore che non paga è un uomo per bene, ama la cultura e la protegge. Sa essere attento, puntuale, preciso.
L'editore che non paga si scaglia contro gli squali che fagocitano il mercato, mantiene buoni rapporti con i librai salvo assalirli per poi azzannarli se sono in ritardo con i pagamenti.
L'editore che non paga osserva sgomento il triste proscenio del presente affollarsi di comprimari biechi e squallidi attratti solo dal denaro. Vagheggia la cultura, vaneggia, dileggia.
L'editore che non paga è dispiaciuto se non paga i suoi autori, ma da che mondo e mondo si sa che il sistema è quello che è e l'editore che non paga è nobile anche quando non paga ed anzi meno paga i diritti e più si nobilita.
L'editore che non paga è l'uomo nuovo perché è l'antico portatore di antichi valori ormai sopiti.
L'editore che non paga ti sorride e ti vuole bene, perché è educato, civile, cortese, stanco, indaffarato, colto, romantico.
L'editore che non paga è l'editore ideale.

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