Trappola per topi di Aghata Christie va in scena ad Olbia
Si è subito avvinti dal sapore innegabilmente retrò della scenografia di Trappola per topi, riadattamento ad opera di Liliana Molina, tratto dal genio di Agatha Christie, andato in scena ad Olbia il 3 luglio alle 21, in via Basilicata 24/26. Ancora di più tale fascinazione acquista un valore simbolico in una città che non ha ancora un vero e proprio teatro e che sembra smarrire la sua vocazione di voler essere città a tutti gli effetti proprio perché irrisolto risulta essere il suo rapporto con la cultura.
Il palco, prima che prenda vita Cartello della pensione disegnato da Laura Asara e da Sofia Pace
Liliana Molina riesce nell'intento di trasfondere passione e impegno in un riadattamento che si muove in sagace equilibrio fra libertà e fedeltà al testo. La prima è anche figlia della necessità di dover mettere mano ai personaggi (e ingegnoso si rivela l'invenzione di Nakamuri e il modo con cui Giles, che nell'originale aveva un ruolo centrale, viene evocato e poi lasciato fuori scena: non è che una voce al telefono) mentre la seconda la ritroviamo nel rispetto dell'ambientazione, dell'atmosfera, nell'identità e nelle motivazioni che guidano l'assassino.
Si apprezzano ingegnose trovate quali l'inserimento della musica de La donna che visse due volte del maestro Hitchcock, che suggerisce emozioni sospese tra inquietudine e melodramma, e lampi visionari come nella rappresentazione dell'omicidio di Nakamuri.
E gli attori? Tutti bravi: da Laura Asara che tiene la scena dall'inizio alla fine con personalità e spessore drammatico notevole (e in grado, con le sue urla, di impressionare davvero) a Marco Hanozet che impersona due personaggi completamente differenti tra loro; da Adriano Bertazzoni, dalle doti indubbie, sempre elegante, carismatico, divertente fino a Giuseppe Satta che alla fine arriva a cantare a cappella la nenia infatile dei tre topolini con grande intonazione e con sguardo fermo; fino ad arrivare a Sofia Pace, la mia Sofia, nei confronti della quale non posso essere obiettivo, ma che secondo me è stata fantastica nel dare vita alla signora Boyle e si è esibita in un monologo in maniera credibile e profonda.
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Gli attori e la regista alla fine della rappresentazione mentre raccolgono meritati applausi |
Non posso che ringraziare l'associazione Suentu per lo spazio teatrale che si è riuscita a ritagliare e Liliana Molina che con dedizione, competenza e amore ha lavorato in maniera ingegnosa sul testo della Chistie e ha saputo valorizzare al meglio i suoi attori.
Viva il teatro. Viva la fantasia.
Mi scuso se solo adesso commento questa pubblicazione che ho letto nel suo momento. Ringrazio Filippo per le sue parole sul lavoro scenico che con un gruppo eccezionale ho portato avanti e che si spera poter ripetere prima o poi. Viva il Teatro! Grazie ancora Filippo
RispondiEliminaBuongiorno,
RispondiEliminagrazie per la splendida recensione! Non avevo notato la sezione commenti, chiedo venia. Davvero lieto delle sue parole e orgoglioso di tutto il gruppo. Con grande stima e affetto,
Adriano Bertazzoni
Grazie a voi, siete stati bravissimi.
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