Squali nel lungomare di Olbia

 Sorpresa sorpresona ad Olbia! Mentre i prezzi aumentano e cresce la spazzatura (e i costi per mantenerla profumata anche d'estate) ecco che, con un colpo di scena degno dei più grandi teatranti d'Europa, l'Amministrazione comunale olbiese porta gli squali addomesticati - innocui, quindi, e sorridenti - nel suggestivo lungomare, quello che al tramonto si fa lambire dalle auree lacrime del sole e commuove chiunque non abbia del ferro arrugginito che pompa sangue alle arterie.

Chi mi conosce da sempre sa quanto ami gli animali, specie quando sono utilizzati per dare soddisfazione ai turisti che giungono meravigliati a contemplare le nostre coste. E così, un paio di giorni fa, mi sono fatto fotografare in compagnia di un simpatico squaletto che mostrava le zanne ironico, di fronte alla serqua di abbrustoliti turisti, in preda allo stupore più genuino. E via con video su video da condividere nei social.

Non tutti, a onor del vero, hanno apprezzato sia l'iniziativa dell'Amministrazione comunale sia la mia ansia di farmi immortalare in un momento così politicamente significativo.

Sono stato subito attaccato: ma come, così mi hanno detto alcuni, non lo sai che Fidel Castro vedeva nello squalo del film di Spielberg un'allegoria del Capitalismo? E proprio tu, che da sempre hai mostrato la tua diffidenza, se non avversione, nei confronti proprio del Capitalismo, ti concedi senza pudore a tale bizzarro abbraccio dentato?

E poi, ancora: Filippo, sei fuori di testa? Da sempre ti sei posto in maniera critica nei confronti del potere e adesso ti metti a benedire le trovate di chi comanda e cerca consensi non con la cultura, ma con effetti 'speciali' baracconeschi, se non proprio circensi?

Ammetto di essere in difficoltà, diamine. Datemi tempo di elaborare una controffensiva.

Intanto un esimio indipendentista di Nonsodove ha scritto da qualche parte che questa trovata può essere letta in chiave simbolica. Da una prospettiva indipendentista, infatti, lo squalo non sarebbe allegoria del Capitalismo, ma proiezione delle angosce di un'isola che è colonia e che vede in ciò che arriva dal mare l'ombra dei colonizzatori. 

Gli risponde un saggio psicoterapeuta pazzo, il dottor Maria Mario Maria Smurgiani, il quale ritiene che, invece, lo squalo che emerge dalle acque è il riaffiorare del rimosso; in questo caso, la parte pulsionale inibita da un sistema repressivo e censorio, figlio del degrado culturale non solo di Olbia, ma di tutta la Gallura.

Intanto, però, godiamoci le bellezze di Olbia senza fare i criticoni da strapazzo: gli squali addomesticati; un gelato e un bicchiere d'acqua a dieci euro; le scuole con aule pronte per tutti gli studenti; la suadente danza di effluvi erotici che si sprigiona garbatamente dalla mondezza. Poi troveremo una sintesi, una quadra, e anche io, ne sono certo, mi farò perdonare.

Però, dite la verità: non è bella questa foto?



Sorrido quasi più io dello squalo.


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