Geometrie perdute

Geometrie perdute, in orizzontale. Tu non sai, vederti così, fra la folla, lo sguardo fermo, l'occhio di chi vuol resistere.
E all'eretismo, all'ipertermia, alla sovreccitazione negli urli, in mezzo alla strada, io che grido, che spiego e nessuno capisce, anche se tutti sanno.


Geometrie perdute, prospettive azzardate dal caso e dalla colpa corrotte.
E tutto si fa susseguirsi di accidenti, 2013 che è epifania di una continua negazione.
Ma tu hai lo sguardo fermo, io agli eroi non credo da tanto tempo, ormai, e tutto è occhi febbre lacrime e, di colpo, mille anni fa, quel fascino, quella compostezza, quella raffinatezza che è il tuo dono.


Tu, per fortuna, non perdi tempo a leggere Jung e Freud o a ciangottare alle spalle di chi ti circonda.
Perché, al solito, vuoi scoprire qualcosa, andare più in là, in cerca del futuro, di ciò che non si può spiegare. 
Forse proprio di quelle geometria perdute che, sola, sai regalarmi.


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