La mia sirena


La mia sirena non ha età, non ha nome. Mi aspetta, stanca di sole, fra gli scogli di quell'isola che so. Ascolta il suono del mare e non ricorda nulla: chissà, forse per questo quando sorride non sembra felice, ma solo innocente, immortale.
Lei mi aspetta, anche se dimentica sente che sbando, che prima o poi ritornerò da lei. Per un giorno, un'ora, un secondo. O per sempre, che poi, in fondo, non fa tanta differenza, il tempo non esiste, è solo movimento a largo, onda su onda, mare aperto, nessun bisogno di sognare.
Lei sa che mi tradirà sempre. Ed è per questo che non potrò fare a meno di lei, del mio errore.
Sa che ho una figlia, ne sorride. Mi sfiora la fronte con due dita, contenta. 
Le dico che all'instabilità del tutto oppongo la sua solitaria voluttà.
Non ha manuali da leggermi, la luna le ha accecato la memoria e sa benedire quel mio vecchio vizio.
Alle regole non ho mai creduto, le dico, quando precipito laggiù per la tempesta o per la nostalgia, allora annuisce, canta una vecchia canzone di marinai che nelle stelle cercano la rotta ed evoca altri viaggi, lunghissimi, e battaglie ancora da combattere.
La mia sirena non ha età, vede tutto blu ed è rosa la sua notte.
Ed è a quel rosa e a quel blu che non potrò mai porre rimedio...

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