Danza sporca: trasgressione e rock

 Il sole, la lacrima, la primavera.

Sbandamento, smarrimento.

La chitarra distorta. Il rock, la corsa, la trasgressione.

Nessuno ci fermerà.

E l'urlo sale, graffiante, sale pazzo, corre, vibra nel cielo.

La trasgressione è paura di morire.

Paura di morire.

L'acqua e il fuoco: non la sintesi. 

Il giullare anarchico e l'intellettuale borghese.

Buoni consigli, buoni propositi, bei sorrisi.

L'Intelligenza artificiale, la tecnologia, maremoto.

La danza è sporca.

Parlami delle tue certezze, ricordati che sono scisso, che Pinocchio è così e non lo ha voluto lui.

Balla questo ballo: sballo collettivo, occhi sui cellulari, droga da regalare ai bambini. 

Aumentano i ricoveri nei reparti di neuropsichiatria infantile. That's right.

Oh, ma quante paroline da regalarci quando siamo tutti nel nostro abito su misura. Ma pulsa il selvaggio: lo vedi il sangue? Si spacca il pavimento, le crepe sono gli strilli di quelle radici che non si possono più fermare.

In crescita i guerrafondai, ma - fortuna! - crescono anche i pacifisti.

Fatti un selfie con il papa morto. Fatti un selfie mentre mangi. Fatti un selfie mentre muori.

Tutti dentro e poi tutti fuori e poi di nuovo tutti dentro.

Tutti! Tutti! Tutti!

Silvia si arrotola nuda nel suo letto. Lenzuola bianche la soffocano, la strangolano: il suo deliquio.

In fila, uno alla volta. Ma sulle nuvole i semidei ballano e mingono. Sembra pioggia. Aprite la bocca, bevete. Bevete!

Il rock, di nuovo, incontenibile, sovversivo, irriverente.

Mi piaci quando non dici quello che pensi e guardi in basso e mostri i graffi.

Vene avvelenate. 

La ragazza urla: un attacco di panico? il cuore a mille. Angoscia. Fine. Nulla. Fatele un'iniezione: Valium?

Parlami ancora del tuo abito civile, spiegami, insegna, dimmi dove e come sbaglio: lo sai, da sempre.

Saturno: strane strade stravagantissime. Ma ecco quel sangue, ancora quel sangue.

Il pubblico mi ama, mi vuole accarezzare, baciare, abbracciare, mordere, ingoiare.

Topolino si è drogato e si vuole impiccare e mentre agonizza urla a morte il ribelle, a morte il ribelle.

Ci rivestiamo e facciamo finta che sia tutto ok.

Ma la chitarra è distorta, la voce è sporca, noi siamo sporchi, liberi solo se fuori dal cerchio magico.

La danza è sporca.

Ed io sono solo Filippo.

Inevitabilmente.



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